Stimoliamo i nostri figli a cogliere la ricchezza nelle differenze
Cerca nel sito
Mappa del sito | Contattaci | Home
Alla scoperta della Diversità
ISTITUTI SUPERIORI
BIENNIO
TRIENNIO
Home » SCUOLE SECONDARIE » Percorsi Didattici » Area matematica 
Area matematica
MATEMATICA e LOGICA

OBIETTIVI MATEMATICI E AUTONOMIA PERSONALE
Anna Contardi, Michele Pertichino, Brunetto Piochi

...Anche se non tutti ne sono consapevoli, la conoscenza di alcuni concetti matematici è un prerequisito fondamentale per lo sviluppo dell'autonomia, sia sul piano dei comportamenti, che su quello più generale. Essendo la conquista dell’autonomia un obiettivo fondamentale per la crescita e per l’inserimento sociale della persona, in particolare del disabile, è necessario che si presti particolare attenzione proprio all’area matematica.
Esiste un “diritto” alla matematica valido per ogni persona, anche per coloro che, a causa di disabilità intellettive, presentano difficoltà in attività che richiedono astrazione, la quale a sua volta è di fatto una componente essenziale della conquista di certi concetti matematici.

Il ruolo della matematica nell’educare all’autonomia è chiaramente esplicitato nei programmi della scuola elementare: “l’educazione matematica contribuisce... a formare le abilità necessarie per interpretare [la realtà] criticamente e per intervenire consapevolmente su di essa”.
Questo rende naturale la scelta di educare alla matematica attraverso obiettivi e attività che abbiano una diretta ricaduta in termini di intervento sulla realtà e quindi di acquisizione di autonomia. Riteniamo che tale opzione debba essere il criterio discriminante per la scelta di contenuti e metodi di insegnamento della matematica in presenza di alunni svantaggiati.

Bisogna, come è ovvio, tenere presente che i concetti matematici “passano” anche in attività generalmente non ritenute di tipo matematico e hanno valenza anche al di là dell’area strettamente riferita alla Matematica. Per fare due esempi banali: riconoscere, denominare, classificare oggetti (anche secondo criteri vari e fantasiosi), sono evidenti obiettivi matematici; d’altra parte, l’attraversamento di una strada (a parte le considerazioni relative ad eventuali problemi di motricità e coordinamento) richiede di saper valutare distanze, velocità, verso e direzione, così come l’avvitare una vite o una lampadina coinvolge i concetti di rotazione e di direzione orizzontale-verticale e richiede valutazioni di lunghezza e larghezza.

Molte competenze matematiche sono raggiungibili attraverso attività diverse, non di tipo matematico, magari legate alla lingua, alle scienze o ad alcune applicazioni pratiche. Ci pare importante che l’insegnante abbia coscienza della valenza matematica di tali attività, anche se, come è naturale soprattutto in presenza di handicap, al bambino sarà spesso sufficiente una conoscenza pratica dei concetti in questione, legata al loro uso “in atto”...


MATEMATICA

In Italia ci sono 1.100.000 persone che, in seguito a menomazioni dell'apparato scheletrico o di altra origine, convivono con una disabilità motoria.


La casistica è varia e comporta negli individui differenti gradi e contesti di autonomia che conducono a disabilità motorie differenti per tipo e per entità, che impediscono la più normale, quotidiana e semplice attività, che richiedono l'uso di ausili diversi.
  • Le persone paralizzate solo negli arti inferiori (paraplegici) sono pienamente efficienti nella parte superiore del corpo: sono autonomi rispetto alle funzioni conservate e dipendenti da altre persone o da ausili per sopperire all'inutilizzo delle gambe.
  • Le persone paralizzate negli arti inferiori e superiori (tetraplegici) hanno un grado di autonomia molto più basso e dipendono dagli altri o da ausili non solo in occasioni circoscritte ma anche per molte e semplici necessità quotidiane.
  • Chi dispone di un solo braccio può ancora compiere un ampio ventaglio di azioni e quindi mantenere un discreto grado di autonomia rispetto alle altre persone: può aver bisogno di ausili.
  • Chi è privo di entrambe le braccia dipende dagli altri o da ausili adeguati per tutte quelle azioni che richiedono l'uso degli arti superiori.
  • Chi presenta menomazioni alle mani deve essere aiutato in toto o in parte in quelle azioni che investono la motricità fine, ad esempio usare le forbici o altri utensili, o disporre di ausili adeguati.
Scarica il materiale
AREA MATEMATICA e LOGICA:
PRIMA PROPOSTA - disabilità motorie;
SECONDA PROPOSTA - disabilità visiva;
TERZA PROPOSTA - disturbi specifici dell’apprendimento e dell’attenzione.
segnala la pagina stampa la pagina
SITEngine - C.F./P.IVA GSTRSM63L22A703 Informativa Cookies