L'Arena - Il Giornale di Verona

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IL GIORNALE DI VERONA


Martedì 09 Marzo 2010 PROVINCIA Pagina 31


CAPRINO. Esperienza alle medie mons. Gaiter


Il Braille in classe
per capire
le diverse abilità

Ai ragazzi una dimostrazione con i cani guida Eva, Luna e Vera

Un cieco va all’ufficio postale per ritirare una raccomandata e al momento della consegna l’impiegato gli dice: «Faccia la firma qui dove le ho messo la crocetta». Non è una barzelletta, ma un fatto vero che continua a ripetersi in molti uffici pubblici e ha ispirato, tra i tanti inconvenienti che accadono ai disabili della vista, la compagnia teatrale di vedenti e non vedenti «Gli amici del cancél», che in occasione della Giornata nazionale braille che ogni anno ricorre il 21 febbraio- istituita dal Parlamento italiano nel 2007- ha raccontato ai ragazzi di terza media della «Monsignor Luigi Gaiter» di Caprino la cecità come realtà misconosciuta e le cui risorse sommerse invece rappresenterebbero un patrimonio culturale e umano al servizio dello sviluppo sociale.
Promossa dalla sezione veronese dell’Unione italia na ciechi e ipovedenti in collaborazione con l’Istituto comprensivo, l’iniziativa è stata realizzata nell’ambito del percorso didattico Progetto Lions Kairòs che per una settimana ha coinvolto tutte le medie del territorio, per migliorare l’integrazione scolastica e sociale delle persone con handicap e sensibilizzare coloro che per inconsapevolezza considerano diverso chi non è normodotato.
«Non è un episodio isolato, ma il tassello di un mosaico e ci stiamo rivolgendo agli studenti abili per capire e condividere la disabilità, o meglio la diversa abilità», spiega il commissario dell’Unione ciechi ed ipovedenti Igino Carmagnani, «e non solo con gli sketches dei nostri attori che ironizzano con i problemi dei ciechi a Verona, provincia e dintorni, ma a partire dalla divulgazione dell’alfabeto braille agli studenti delle medie, con una lezione tenuta da me, nonvedente e docente di alfabeto braille da decenni e da colleghi coadiuvati dalle insegnanti Roberta G! iarbini, Maria Alessandra Trabucchi, organizzatrici dell’incontro nelle classi».
Spigare in modo pratico come si legge e si scrive per mezzo di questo metodo alfabetico creato dal francese Louis Brialle nel 1821 è stato l’obiettivo delle lezioni, in cui è stato distribuito ai ragazzi un foglio con l’abc a puntini; invitati a seguirne l’esemplare disegnato alla lavagna, si è proceduto all’abbinamento tra lettere e rilievi. Sono seguite prove pratiche di compilazione di parole e frasette. Un mini training di orientamento motorio e deambulazione autonoma ha inoltre completato lo stage.
«Anche i nostri cani guida Eva, Luna e Vera sono entrati in sinergia con i ragazzi», ha sottolineato Carmagnani, «e camminando con loro tra i banchi e in palestra abbiamo mostrato come si danno i comandi ai nostri amici a quattro zampe quando ci troviamo per strada o in luoghi non casalinghi nella vita quotidiana».
«No n è con la retorica o la compassione che si affrontano i problemi dei portatori di handicap, ma con autoironia e sdrammatizzazione», ha stigmatizzato Elena Ginelli, fondatrice della compagnia amatoriale El cancel nonché suggeritrice e supporter polifunzionale del gruppo nato 12 anni fa e composto da 15 attori, normodotati e non. «Negli episodi che mettiamo in scena, partiamo sempre dal nostro motto che recita “Qualcuno ci vede, qualcuno no, qualcuno ci vede solo un po’” e nelle performance di vita vera che proponiamo non solo nelle scuole ma al grande pubblico, spicca sempre la riflessione su tutto ciò che della vita del cieco di solito passa inosservato agli occhi di chi invece crede di avere l’occhio di una lince».

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